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E’ possibile risolvere il mal di testa con l’osteopatia?

Esistono dal punto di vista medico vari tipi di cefalea. Le forme più diffuse sono quelle cosiddette primitive o idiopatiche, cioè di cui non si conosce la causa (salvo ipotesi): sono la cefalea tensiva e l’emicrania. Una delle forme secondarie più diffuse è la cefalea cervicogenica.


Cefalea tensiva

La cefalea tensiva si presenta con un dolore costrittivo a fascia o a casco, spesso bilaterale, di intensità lieve-moderata, non aggravato da attività fisiche routinarie, senza nausea e vomito. Spesso è associata a contratture dei muscoli del collo e delle spalle. L’attacco doloroso può durare da qualche ora a qualche giorno, fino ad un dolore quotidiano, cronico. Nella cronicizzazione del dolore si instaura nel cervello un meccanismo di sensibilizzazione, che mantiene la percezione dolorosa anche in assenza di contratture muscolari, creando così un circolo vizioso.
Le categorie più colpite sono le persone costrette al mantenimento prolungato di una determinata posizione durante una attività fisica o mentale (studenti, impiegati, insegnanti, operai addetti alle catene di montaggio), oppure soggetti sottoposti a ritmi di vita stressanti o con problemi psichici di vario grado e natura (soprattutto ansia e depressione).


Emicrania

L’emicrania si caratterizza per un dolore pulsante su un lato della testa (non necessariamente sempre lo stesso), di intensità medio-elevata, aggravato da attività fisiche routinarie, con nausea e vomito frequenti, necessità di ridurre gli stimoli sensoriali (stare al buio fermi in silenzio).


La fase dolorosa, oltre che dai prodromi (mancanza di appetito, cattivo umore), può essere preceduta in alcuni casi dalla cosiddetta “aura”, un fenomeno sensitivo patologico caratterizzato da alterazioni visive e del tatto. L’attacco doloroso può durare da qualche ora a qualche giorno.
Segue al dolore una fase di spossatezza, irritabilità. L’emicrania riconosce tipicamente vari fattori scatenanti, soggettivamente: stress, farmaci, jet-leg, insonnia, fatica, fine settimana, alcool, tiramina (contenuta soprattutto nei formaggi stagionati e nel Chianti). Si ritiene sia provocata da una alterazione della conduzione della trasmissione nervosa nel cervello, con una concomitante irritazione di strutture all’interno del cranio sensibili al dolore.


Cefalea cervicogenica

La cefalea cervicogenica è tra le più diffuse cefalee secondarie; in questo caso il problema noto che scatena il mal di testa è una patologia cervicale (tipicamente artrosi). Ha per prodromi tensione, dolore, rigidità cervicale. È localizzata a livello della nuca, ma può estendersi fino alla fronte, alla tempia, all’orbita, all’orecchio. Da un punto di vista individuale, la cefalea provoca disabilità, sofferenza e decadimento della qualità di vita. Si verificano conseguenze negative in termini sia di partecipazione alla vita sociale che lavorativa. Un altro problema nelle forme frequenti o croniche di cefalea è l’abuso di farmaci sintomatici (antidolorifici, antiinfiammatori), che può portare a vari effetti collaterali e persino ad una cefalea da farmaci.

 

In questo contesto, spesso l’osteopata esegue una valutazione olistica, tenendo conto della totalità del corpo del paziente; muscolatura, colonna, visceri e cranio. Il trattamento osteopatico è in grado di supportare il benessere dei pazienti, diminuendo le tensioni a livello cranico, migliorando il drenaggio vascolare e aumentando il grado di mobilità delle vertebre cervicali.


A tal proposito, è molto importante per l’osteopata avere un’idea molto precisa del vostro quadro clinico in relazione al mal di testa. 

Esistono inoltre alcuni studi in cui si è visto che già dopo poche sedute osteopatiche, si possono osservare dei miglioramenti relativi alla percezione del dolore, alla presenza dei sintomi e ai livelli di stress concomitanti alla cefalea.

 

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